San Sebastiano,La Storia del Falò,Curiosità e Aneddoti

San Sebastiano,La Storia del Falò Storia,Curiosità e Aneddoti

Secondo tradizione, nei giorni precedenti,si raccoglievano presso i contadini, sarcine, fascine,manucoli e sermenti.

Personalmente ho un dolcissimo ricordo,quando da ragazzo nei giorni precedenti della Festa di San Sebastiano raccoglievamo la legna per l’accensione del Falò. Una tradizione sentita in ogni quartiere. Sulla brace del falò mi ricordo che mettevano a cuocere le patate,era anche un modo per riscaldarci le mani considerano il freddo del periodo. Ma c’era chi della ne faceva una grigliata,accampanati da un buon bicchiere di vino della nostra Gragnano.

Oggi sono pochi i quartiere che portano avanti la tradizione del falò,forse solo i  Ragazzi della Conceria.

E’ uso accatastare vicino al campanile,sulla cima l’immagine del volto di San Sebastiano, dopo la benedizione ed il rintocco delle campane si da’ il “via” all’accensione.

Chi è più anziano mi racconta che i fedeli attorno al falò cantavano la canzone di S. Sebastiano e consumavano salsicce e patate arrostite sulla brace ottenuta, si mangiavano le caldarroste accompagnate dal Gragnano Asciutto.

A fine falò le carbonelle si portavano a casa come protezione e devozione.

C’è anche chi racconta aneddoti,come la cenere. Serviva per la “vermenara”, raffreddore e ” culata “.

Un bicchiere, un po’ d’acqua ed un pizzico di cenere, filtrati con il panno di lino,bevendo quell’intruglio, calmava i vermi intestinali.

In caso di un’influenza con tosse,in un bacile con acqua calda e cenere si ci faceva immergere i piedi.

La cenere veniva anche usata per il bucato.

 

( Tratto da ” Gragnano Fede e Tradizione ” di Carlo Del Gaudio )

 

Le tradizione sono il filo conduttore della nostra storia, che attraverso i racconti ed il tramando sarà … Storia Futura!!!!

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